«Il gusto di saper fare bene». Il ristorante Pampero, con il suo nome così ritmato e gioioso, conduce in uno degli angoli più suggestivi della Bergamasca, sul lago di Endine, dove dal 1977 l’ospitalità e una cucina innovativa sono gli ingredienti di una storia che ha un passato fatto di sperimentazione e ricerca. «Partiamo dal nome – sorride Celestino Ferrari, per tutti Cele -. Pampero è il nome di un vento che soffia nella Pampa argentina. Mio fratello Tiziano ed io lo abbiamo scelto quasi per caso, in maniera goliardica, pensando a una brezza rinfrescante, come quella che può esserci anche sul nostro lago. Così è nato il Pampero».

Usciamo a cena!

Menu a 50 € per persona se il tavolo è composto da donne e uomini, a 40 € per persona se il tavolo è di sole donne.

 

Menù

 

Stuzzico di benvenuto:

Acciughe burro, ricotta di contrada alle erbe, tartelletta tonnata e capperi

 

Salmerino di montagna

Cavolfiore, cavolfiore croccante, nocciole, culatello

 

Baccalà

Millefoglie di patate, bagnet verde,  radici

 

Crem brulèe al pino mugo

 

Caffè

Acqua minerale

 

Vini selezionati dal sommelier

 

Promozione valida mercoledì, giovedì, venerdì e domenica, sia pranzo sia cena.

Sabato a pranzo.

San Valentino escluso.

 

Condizioni della promozione

Il menù sarà servito tutti i giorni dal martedi al venerdi a pranzo su prenotazione.

«Il gusto di saper fare bene». Il ristorante Pampero, con il suo nome così ritmato e gioioso, conduce in uno degli angoli più suggestivi della Bergamasca, sul lago di Endine, dove dal 1977 l’ospitalità e una cucina innovativa sono gli ingredienti di una storia che ha un passato fatto di sperimentazione e ricerca. «Partiamo dal nome – sorride Celestino Ferrari, per tutti Cele -. Pampero è il nome di un vento che soffia nella Pampa argentina. Mio fratello Tiziano ed io lo abbiamo scelto quasi per caso, in maniera goliardica, pensando a una brezza rinfrescante, come quella che può esserci anche sul nostro lago. Così è nato il Pampero».
Ma la storia è anche quelle di un sogno, un’idea dei due fratelli Ferrari: «Tiziano era cuoco, io cameriere di sala nella storica Taverna del Colleoni: eravamo ragazzi con tanti progetti in testa e arrivavamo dalla Val Seriana con la voglia di creare qualcosa di nostro» racconta ancora Cele, ricordando le radici: «Papà Giovanni, contadino e allevatore con le mucche al pascolo sopra Castione della Presolana, mamma Giuditta con l’abilità di saper fare il formaggio, elemento che è diventato una costante nella cucina del Pampero. Per un incontro casuale finiamo sul lago di Endine e trasformiamo un bar in un ristorante: in un primo tempo avevamo pensato a un bistrot, ma l’esperienza in giro per il mondo e la voglia di una cucina innovativa ci ha strutturato in maniera più globale con ricette ed abbinamenti sempre unici».
I sapori sono prevalentemente di mare e di ricerca del territorio: «S’incontrano in accostamenti originali. Tradizione e sperimentazione si fondono e ci portano a trasmettere alta qualità» continua Tiziano che, sempre insieme a Celestino, nel 1999 ha acquisito anche la struttura che ospita l’hotel e il ristorante Garden a Fino del Monte.
Ora Tiziano coordina e sovrintende la cucina, curando la genuinità dei prodotti, che acquista personalmente, e controllando la messa in opera di ogni portata; Cele si occupa invece dell’organizzazione generale affinché nessun dettaglio venga dimenticato: «Dalla scuola alberghiera in poi non abbiamo mai smesso di studiare, attingendo per anni da una gastronomia ricercata di stampo francese che con il tempo abbiamo reinterpretato per la ricerca di nuovi sapori».
I due fratelli continuano: «Abbiamo due regole, da sempre: semplicità e genuinità, perché la loro vera soddisfazione è quella del cliente». Che è nel cibo e nel vino: «Il giusto abbinamento è un altro valore aggiunto. Per questo motivo abbiamo allestito un’ enoteca sotterranea, dove sono presenti oltre 1.000 etichette della miglior enologia italiana e internazionale».
Ci sono quindi il ristorante, la cantina, il lago con i suoi colori e un parco con una serra: «Per offrire un vero chilometro zero per una parte delle verdure che utilizziamo in cucina, oltre a tutte le erbe aromatiche. E poi, ovviamente, oltre al pesce di mare, c’è quello di lago, a seconda del pescato, sempre da interpretare e proporre in maniera nuova, sperimentale, ma mai stravolgendone la genuinità». Con il loro grande primo amore: «Il formaggio, perché le radici familiari sono la nostra vita e storia – continua Cele -. In particolare siamo molto legati allo Stracchino: ci affidiamo alla Cooperativa Agricola Sant’Antonio di Vedeseta, simbolo di alta qualità». Ci sono infatti due piatti che non mancano mai al Pampero: «Lo Stracchino montato e gratinato con crema di Parmigiano, Tartufo nero, aceto balsamico e polenta e i Totanetti cotti nel Franciacorta e latte vaccino, scalogno e foglie di pane croccante». Ricette che parlano di qualità, «ma anche concretezza, voglia di raccontare piatti che si relazionino con i nostri ospiti – conclude Celestino Ferrari -. La nostra cultura è la nostra storia, che vogliamo duri nel tempo attraverso il nostro cibo».

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