Una famiglia di ristoratori e l’amore per le cose belle. Per la natura e pezzi di storia del territorio con un piglio giovane e dinamico. Cascina Belvedì ha un nome che racconta esattamente quello che si può vedere dalla sua terrazza: un belvedere da mozzare il fiato, tanto che nelle giornate limpide si possono scorgere anche gli Appennini.
Usciamo a cena!
Menu a 50 € per persona se il tavolo è composto da donne e uomini, a 40 € per persona se il tavolo è di sole donne.
Menù
Acqua cotta
Casoncelli alla bergamasca del Belvedì
Gnocchi di zucca, zenzero, fico e Caprazola dell’azienda agricola Locatelli
Brasato di manzo con polenta
Torta della casa
Promozione valida da lunedì a venerdì a cena e la domenica sera a cena.
La storia
Ricavata in un’antica abitazione contadina dei primi del Settecento, è il luogo ideale per un momento di pace immersi nella natura e nella raffinatezza dei suoi locali. Un luogo circondato da siti storici che parlano del territorio e trasudano storia: il Porto di Clanezzo, la vecchia Dogana con il suo ponte Attone, Il famoso “Put che bala”, e il Castello di Clanezzo.
«L’attività è stata fondata nel 1999 dai miei genitori che avevano rilevato la cascina ristrutturandola, ora me ne occupo io che ho continuato il percorso intrapreso dalla mia famiglia lasciando che siano i giovani e le nuove idee a farsi sentire» spiega Clemens Rota, terza generazione di una famiglia che mastica da sempre cibo della tradizione e storia di una territorio, da Almenno con il ristorante Camoretti al Castello di Clanezzo fino a questa cascina abbracciata dagli alberi da frutto e dai gelsi, buoni per farci le marmellate in primavera, il gelato d’estate.
Respirare aria di casa, questo è un po’ il senso. Per raggiungere il ristorante si sale di circa quattrocento metri in altezza, all’imbocco tra la Valle Imagna e la Valle Brembana, a Ubiale Clanezzo. Lasciandosi alle spalle la pianura, si raggiunge un luogo distensivo, nel verde. Il nome racconta tutto il resto: ciò che si osserva dalla cascina è un meraviglioso belvedere che si allunga dalla terrazza. «La vista da qui è sempre profonda, gradevole, diventa il panorama perfetto per le cene e i pranzi d’estate, un valore aggiunto per chi cerca pace» continua Clemens.
«Un grande privilegio poter gestire questo luogo – continua -, così bello e speciale, immerso nella pace, con la libertà di dare un’impostazione sperimentale: qui la regola è sentirsi a casa, sia per chi lavora sia per chi è accolto».
E c’è poi la tradizione: «Un caposaldo nell’innovazione – continua Clemens -. Al Belvedì c’è una linfa giovane che sgorga. In cucina sono tutti ragazzi giovani: sono guidati da Luca, lo chef, Roberto che è il suo secondo e da Andrea in pasticceria». Tutti con le idee chiare sul punto di equilibrio tra le preparazioni tradizionali e le proposte più contemporanee: «Facciamo girare il menu ogni paio di mesi, garantendo sempre assaggi tipici ai clienti che non vi vogliono rinunciare». Immancabili gli Scarpinocc con la tradizione che la cuoca storica Katy ha tramandato in cucina, e poi una grande passione per i risotti, la carne alla brace, la carne in umido con polenta e una selezione di salumi e formaggi di produttori scelti con cura. «Inoltre ci sono i piatti di nostra ispirazione, le proposte di pesce, le tartare, i risotti. Gli chef hanno carta bianca perché hanno capito come si fa a mettere d’accordo la clientela senza venir meno all’identità della cascina».
Il servizio in sala è curato da Roberto, con esperienza e maestria del consiglio sulla scelta dei vini della nostra cantina. Con una chicca: «Abbiamo anche ricavato delle camere d’hotel, dove Veronica si occupa dell’accoglienza e del soggiorno dei nostri ospiti, ai quali offriamo uso della piscina panoramica e area benessere di recente costruzione con sauna e idromassaggio riscaldato». Per un’esperienza di gusto e bellezza a 360 gradi.